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Forlì (AFI: /forˈli/ , Furlè in romagnolo) è un comune italiano di 117 841 abitanti, capoluogo della provincia di Forlì-Cesena insieme a Cesena, in Emilia-Romagna. Si caratterizza per l'estesa piazza Aurelio Saffi e per la concatenazione di nuclei medievali, palazzi rinascimentali e architetture del Novecento, che ne definiscono l'eclettico profilo urbano. Centro culturale, universitario e manifatturiero, nonché polo di ricerca aeronautico e aerospaziale, ospita festival e rassegne d'arte, forte di una dinamica vita sociale. Costituita come presidio romano lungo la via Emilia, la città si sviluppò come centro agricolo e commerciale già in età antica. Nel medioevo emerse come libero comune e importante roccaforte ghibellina, attraversando fasi di autonomia e di dominazione, fino all’affermazione della signoria degli Ordelaffi e al successivo governo di Caterina Sforza, che ne rafforzò le difese e il prestigio. Durante il Rinascimento si affermò come centro artistico e culturale, specialmente tramite la scuola forlivese, che contribuì in modo significativo allo sviluppo della pittura prospettica e dell’arte romagnola tra Quattrocento e Cinquecento; parallelamente maturava una consolidata attività di studio in campo medico e scientifico. Dopo la caduta della signoria Forlì entrò stabilmente nei domini pontifici, con la sola parentesi napoleonica, fino all’Unità d’Italia, partecipando attivamente ai moti risorgimentali. Sin dall'inizio del Regno d'Italia è stata capoluogo della provincia di Forlì; dopo il distacco da questa del comprensorio di Rimini, divenuto provincia nel 1992, il territorio rimanente prese la nuova denominazione di provincia di Forlì-Cesena. È sede vescovile della diocesi di Forlì-Bertinoro.
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